INDICE
Il culto di un'era (editoriale)
“…possiamo cimentarci in rotte oblique, ucronie necessarie, posture non assertive per esprimere la fine dell’uomo per come lo abbiamo conosciuto.”
(a Giancarlo Bulgarelli)
"... questa vecchia esperienza ha raggruppato intorno a sé giovani compagne e compagni che hanno già prodotto un prezioso lavoro di digitalizzazione (pubblico) di tutti i numeri della rivista, oltre una serie di iniziative per Primo moroni e Antonio Caronia alla Fondazione Mudima e una programmazione di incontri sulla Fine dell'Uomo al centro sociale Piano Terra. Da vecchio superstite, non pentito ma neanche nostalgico di quei 'formidabili anni', insieme alla mia compagna Marisa Bello li guardiamo e li aiutiamo per quel che le nostre piccole forze rimanenti ci permettono."
“Ricevendola dalle mani di Prometeo, un loro
vecchio alleato, gli umani non immaginavano neanche lontanamente che la technè
avrebbe cambiato per sempre la loro vita sulla terra. Non sarebbero più stati
obbligati a cercare affannosamente i luoghi magici dove sgorga l’acqua limpida
se la si può trasportare e conservare. Nella stagione fredda avrebbero potuto
sopperire alla mancanza di luce e calore con “atr” (fuoco) che il titano aveva
dato loro, disobbedendo a Zeus. Sarebbero stati dunque meno dipendenti dal
caso. La technè li avrebbe fatti entrare pian piano nella spirale di un
benessere incomparabile, sostituendosi al precedente mondo, magico e
meraviglioso ma al tempo stesso crudele e mortifero. Ma non si resero conto che
la technè avrebbe anche ostacolato l’empatia con la natura e rotto
l’incantesimo della simbiosi col mondo circostante.”
5+5 dei più belli e dei più politici tra i romanzi di fantascienza. Una
classifica dal sapore vintage in una nuovissima Ambigua Utopia. “…C'è da
chiedersi se il ruolo di quelli che chiamiamo classici della fantascienza
-genere letterario/pop dai margini incerti- in fondo non sia altro che
questo, essere testi al contempo stimolanti e dissonanti, capaci di superare
gli isolamenti temporali, aprire squarci in controfase, bypassare le invisibili
barriere che ci reprimono l'immaginario, che lo confinano allo stampo d'un
epoca. E allora forse alcuni di questi titoli sono stati più efficaci in questa
operazione culturale, e diventano così frammenti d'un alfabeto, possono essere
ritenuti mattoni fondanti. E se così fosse... Quali di questi testi hanno poi
questo valore?” (Giancarlo Ghigi) Rispondono Gennaro Fucile, Daniele Barbieri e
Domenico Gallo.
Un perturbante
fotoromanzo sul n. 10 di Un'Ambigua Utopia "L’idea era quella di far
vedere cosa sarebbe successo nel far incontrare due algoritmi provenienti da
contesti differenti (un po’ come quando un incontro tra persone diverse può
generare uno scambio, uno scontro o una nuova entità) e di verificare quindi se
dell’umanità possa sussistere ancora in queste immagini che qui in questo
esperimento visivo sono state prodotte esclusivamente da algoritmi. Il
risultato è stato ‘ovviamente’ un fallimento e quindi l’esperimento può dirsi
riuscito”
Bibliotork Interzona Caronia
Nel n. 10 di
Un'Ambigua Utopia Tobia D'Onofrio invita tutti a Bibliotork Interzona Caronia,
un archivio dell'immaginario alla Cascina Torchiera, uno spazio liberato e
resistente
Selezione di racconti
ambigui provenienti dall'archivio UAU: CHI E' IL COLPEVOLE di Tiziano Salari
"...Presto lo avrebbero arrestato, e neppure la sua innocenza lo avrebbe
salvato dall'ergastolo. Come provare infatti che non fosse lui, il padre e la
madre sarebbero stati i primi ad accusarlo - già erano pagati per questo!"
- LA RASATURA di Beppe Chiappino "...Il volto insaponato e il solito sguardo dal finestrotto sul corso:
tre interi isolati davanti a me rasi al suolo da una bomba allo ioduro
segmentato, che distrugge fino a lì,e non un millimetro più in là." -
PICCOLO UNIVERSO di Andrea G. Necchi "...Doveva assolutamente uscire,
distruggere quella parete senza capo ne coda, tutto se stesso lo esigeva, pena
la follia."
Una "nuova" fantascienza
Nel n. 10 di
Un'Ambigua Utopia un articolo di Patrizia Brambilla e Antonio Caronia sulla
fantascienza femminile "...Ritroviamo nella fantascienza femminile molte
delle tematiche che le donne e il loro movimento hanno sollevato in questi
anni. Corpo e parola, fisicità e linguaggio, rapporto con le altre donne,
conflittualità/amore per la madre, sessualità, ambiguità, separazione e
separatismo, ricerca di identità al di fuori degli schemi e delle costrizioni,
enfasi sul “quotidiano”. .."
Giorgio Uboldi per
l’ideazione dell’immagine di copertina ci racconta come si siano usati dei
pattern di Turing (pattern di reazione e diffusione) che sono gli stessi che
stanno alla base della morfogenesi, cioè di come le nostre cellule si
strutturano in forme e, nel risultato ottenuto dall’effetto quasi psichedelico,
scaturisca una sensazione un po’ da fine dell’uomo che si disintegra e torna ad
essere un tutt’uno con il resto.
Un'Ambigua Utopia n.
10 si trova a Milano: Cascina Torchiera P.le Cim. Maggiore 18 - Isola Libri,
via Pollaiuolo 5 - Il covo della ladra, via Scutari 5 - Libraria Anarres, via
Pietro Crespi 11 - Libreria Noi, via delle Leghe 18 - Libreria Popolare, via Tadino
18 - Librosteria , via C. Cesariano 7 - Libreria Scaldasole, via Scaldasole 1 e
si può ordinare fuori Milano online qui: https://ladradilibri.com/prodotto/unambigua-utopia-n10/
La redazione
Nessun commento:
Posta un commento